domenica 24 marzo 2013

ELEZIONI 2013: LA SCONFITTA DEI PARTITI

Analisi dei risultati elettorali e confronto con i dati relativi alla tornata elettorale del 2008.

 Dopo le elezioni dello scorso febbraio, non sono mancati i commenti su chi ha vinto e chi ha perso. Un’analisi dei risultati a seguito delle votazioni è d’obbligo per capire quelle che sono le richieste e le perplessità di una popolazione e di una comunità. Cercheremo quindi di interpretare l’esito del voto e allo stesso tempo confrontarlo con le precedenti elezioni politiche del 2008, in modo tale da capire se e come i cardetesi hanno valutato le varie realtà politiche.

Dopo le elezioni dello scorso febbraio, non sono mancati i commenti su chi ha vinto e chi ha perso. Un’analisi dei risultati a seguito delle votazioni è d’obbligo per capire quelle che sono le richieste e le perplessità di una popolazione e di una comunità. Cercheremo quindi di interpretare l’esito del voto e allo stesso tempo confrontarlo con le precedenti elezioni politiche del 2008, in modo tale da capire se e come i cardetesi hanno valutato le varie realtà politiche.
Possiamo subito riscontrare, quindi, anche nel nostro paese, un distacco tra la popolazione e quella che dovrebbe essere per antonomasia l’effettiva partecipazione alla vita politica e  non solo della Nazione, cioè le votazioni. Il motivo e le cause di un tale disimpegno hanno radici ben più profonde, almeno nella realtà locale, che non si possono giustificare esclusivamente con gli eventi di caratura nazionale. Lo dimostrano anche i dati relativi alle due coalizioni centro sinistra (CS) e centro destra (CD) che in questa tornata elettorale perdono, sommando i dati di entrambe le coalizioni, qualcosa come 120 voti, facendo una media tra Camera e Senato.
Il CS lascia sul campo 59 consensi alla Camera e 37 al Senato, ma in particolare è da sottolineare  che il Pd, quale rappresentante per eccellenza, o presunto tale, del centro sinistra italiano, nel nostro paese perde 77 voti alla Camera e 106 al Senato. Salvano, ma di poco, la barca i risultati degli altri partiti, Sel e Centro Democratico, presenti nella coalizione di CS che con i loro 36 voti alla Camera riducono la perdita di soli, per modo di dire, 59 voti, ma ancora più evidente il loro apporto al Senato dove Sel, Psi e Centro Democratico raccolgono insieme 84 consensi riducendo a soli 37 unità in meno la differenza tra le elezioni del 2008 e quelle del 2013 per il CS.
Dal canto suo il CD perde 93 voti alla Camera e 45 al Senato. Anche qui l’attenzione si pone soprattutto sul partito guida della coalizione, cioè il Pdl. Alla camera il CD raccogli 257 voti a suo favore, di cui 233 al Pdl e 24 agli altri partiti. Rispetto alle elezioni del 2008 il calo del maggior partito del CD è evidente, in quanto da solo raccoglieva 346 consensi su 350 dell’intera coalizione del CD e dunque questa volta perde 113 consensi rispetto alla scorsa tornata elettorale. Al Senato la perdita è più contenuta, infatti il Pdl diminuisce il suo consenso di 70 unità rispetto al 2008 quando aveva totalizzato 294 su 296 consensi. Dall’esito delle elezioni delle scorso Febbraio si legge come il CD abbia raccolto 251 consensi di cui 224 al Pdl e 27 agli altri partiti.
Da sottolineare anche la perdita di tutti gli altri partiti che si sono presentati alla sfida elettorale ed in particolare dell’Udc che vede diminuire notevolmente il suo consenso. Si registra poi una forte affermazione sul territorio cardetese del M5S che totalizza 102 consensi alla Camera e 57 al Senato, segno non solo della perdita di fiducia da parte dei cittadini nei confronti dei partiti, ma anche della volontà di cambiamento rispetto all’ormai radicato sistema partitico della politica italiana. Analizzando quanto emerso dalle urne a livello locale è indiscutibile la perdita di consensi da parte delle realtà politiche/di partito presenti fisicamente e non sul territorio cardetese. Occorre, quindi, capire il perché di una tale situazione. Partiamo da quanto sta accadendo all’interno del Pd. Un partito che ancora oggi, a livello locale, non riesce a venir fuori da una situazione di lite fra i suoi componenti, dove i giovani presenti non riescono a farsi carico della crescita non solo generazionale, ma anche ideologica del partito, che non si interroga, o se lo fa non realizza nulla di concreto, su come poter coinvolgere i cittadini anche ad una semplice discussione riguardante le sorti del paese, di certo non può assumere un ruolo di guida e ne tantomeno di riscatto per la popolazione. Dall’altro lato abbiamo un’amministrazione di centro destra priva di una sede di partito, o se esistente sicuramente non attiva nel senso che si addice ad una tale struttura e che per le cose che porta al termine nell’interesse del paese pecca sicuramente di non informare la cittadinanza. Ora, è vero che lo strumento per antonomasia che un’amministrazione ha a sua disposizione per comunicare quanto fatto è il consiglio comunale, ma è anche vero che vi è uno scarso interesse dei cittadini a partecipare alle sedute dello stesso consiglio, ecco per cui sarebbe più trasparente ed educativo nei confronti di una popolazione brava solamente a chiedere e non a partecipare, trovare vie secondarie attraverso le quali far presente tutto ciò che viene ad essere realizzato per l’interesse collettivo, in modo tale che si possa garantire al singolo cittadino la possibilità di potersi creare una propria opinione.
Se prima non vengono risolte queste, e tante altre problematiche, che di certo contribuiscono a far venir meno lo stesso concetto di partito, di certo non si può rimproverare ed attaccare i 102 elettori alla Camera dei Deputati e i 57 elettori al Senato della Repubblica che hanno scelto di votare Movimento 5 Stelle.

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