sabato 30 maggio 2009

ELEZIONI 2009: SEBASTIANO VADALA' VS PIETRO FALLANCA



SEBASTIANO VADALÀ VS PIETRO FALLANCA







Che cos’è per lei la politica?

Sebastiano Vadalà
Innanzitutto io faccio l’imprenditor. Da qui la mia idea di politica è quella di mettermi al servizio della comunità, dare il mio contributo al mio paese e alla persone che voglio bene, mettere la mia esperienza a disposizione della cittadinanza.

Pietro Fallanca
Se posso fare una piccola premessa, la parola politica deriva dal greco polis che significa città. Quindi la politica potrebbe anche essere definita l’arte del governare la società, quindi il bene comune. La mia concezione di politica è molto simile ad una missione, ossia rendersi disponibili nel cooperare, lavorare sinergicamente per poter risolvere i problemi dei cittadini. Questo può avvenire solo e soltanto se ci sarà un dialogo che possa mettere in evidenza quelli che sono i principi e i valori che ognuno di noi ha, trasparenza, lealtà, giustizia, rispetto del bene comune e di quelli che sono i principi fondamentali della costituzione e saperli mettere in pratica.

Cosa l’ha spinta a candidarsi, nonostante la situazione a dir poco precaria nella quale si trova oggi il comune di cardeto? E con quale spirito sta affrontando questa campagna elettorale?

Pietro Fallanca
Con uno spirito sereno innanzitutto, spiegando ai cittadini giornalmente quali sono le problematiche del nostro paese. Ma soprattutto uno spirito propositivo e determinato nel risolvere le suddette problematiche. 
Il perché sia sceso in politica, nonostante sia a conoscenza delle problematiche del paese, è quello di voler continuare il lavoro che purtroppo non ho potuto portare a termine durante la legislatura precedente.

Sebastiano Vadalà
Ciò che mi ha spinto a candidarmi è la situazione abbastanza delicata di questo comune. Ritengo che sia necessaria della gente capace, gente che punti all’eccellenza, ad un’ottimizzazione delle spese comunali e nello stesso tempo che riesca a far entrare nuove risorse al comune. Io ho tutte le carte in regola perché essendo un imprenditore ho una visione diversa della politica tanto da pensare che l’amministrazione non debba solo limitarsi a gestire quel poco che ha, ma deve anche avere delle idee per far entrare risorse al nostro comune. 
Lo spirito è quello giusto, però occorre vedere come procede la situazione, se ci sarà anche dall’altra parte lo stesso spirito costruttivo che c’è dalla nostra parte. 
In ogni caso ritornando a che cosa mi ha spinto a candidarmi non posso non ricordare la situazione disastrata che ha lasciato la vecchia amministrazione. Ci sono delle cose non giustificate, ad esempio, una segretaria che guadagna 90 mila euro l’anno in un comune di 2000 anime.

È ormai risaputo che il nostro paese stia attraversando una profonda crisi, non soltanto economica, ma anche sociale e culturale. Basti pensare alle persone che scelgono di andar via dal paese perché non trovano in esso quelle condizioni che permettono una vita regolare e tranquilla. Tralasciando la carenza di strutture pubbliche, o meglio la loro inattività o mancanza di funzionamento, che costringe noi giovani ad una vita priva di confronti e momenti di crescita culturale, sportiva, sociale e umana.
Sarebbe interessante sapere quindi cosa lei pensa di tutto ciò e quali provvedimenti prenderà per risolvere questi problemi nel caso in cui l’8 giugno lei verrà eletto sindaco.

Sebastiano Vadalà
Purtroppo è la posizione che condanna Cardeto. A tal proposito io, giorni fa, ho fortemente voluto un convegno sulla strada a scorrimento veloce. Se manca la viabilità non c’è sviluppo. Basti pensare che per fare 22 km si impiegano quasi trequarti d’ora ecco perché noi dobbiamo puntare ad un collegamento veloce, dobbiamo fare una forte pressione sulla Provincia e sulla Regione affinché finanzino almeno il primo lotto. Da lì poi parte tutto. Si potrebbero coinvolgere in seguito gli imprenditori perché ci sarebbe un collegamento tra Reggio e i piani dell’Aspromonte in poco più di 10 minuti; in breve tempo si potrebbe passare dal mare all’Aspromonte; si potrebbe creare un campo da golf; una pista di motocross; l’economia del paese si potrebbe sviluppare puntando sull’agricoltura, sull’eccellenza e poi il resto viene da sé. Però, innanzitutto, dobbiamo puntare sulla viabilità. Certo questo non è un discorso che si può fare domani. Lavorando insieme possiamo migliorare; mettere in sicurezza la strada che c’è ora e poi, se l’8 giugno sarò il sindaco, cosa che auguro a me e al mio paese, inizieremo a ragionare insieme a voi (i giovani) su tante cose, perché noi vogliamo costruire insieme ai giovani il nostro futuro e quindi saremo ben lieti di prendere decisioni insieme a voi.

Pietro Fallanca
Nel ricollegarmi alla domanda precedente, Cardeto vive oggi una situazione di difficoltà e naturalmente i problemi possono essere risolti o almeno affrontati solo con la sinergia e la collaborazione di tutti. Nella domanda, viene evidenziato il rapporto sociale nella nostra comunità. Ora è evidente che negli anni passati vi era una mancanza di forme di associazionismo, di persone che lavoravano nelle diverse realtà e sfaccettature della società civile. Tutto questo può essere sviluppato, anzi è uno dei fattori principali insieme alle vie di comunicazione, come la strada a scorrimento veloce che però ritengo essere un’idea futuristica, molto difficile da realizzare, in quanto l’obiettivo primario che era nato in un precedente convegno, ero quello di collegare l’aeroporto dello stretto con la diga del Menta, oggi forse impossibile da realizzare o almeno molto difficile. Ritengo che sia fondamentale sviluppare una progettazione sull’ammodernamento della via di comunicazione presente mettendola in sicurezza. Nei giorni passata, già, si è dato inizio a qualche opera di ammodernamento e nello stesso tempo messa in sicurezza di una curva nel tratto di strada S. Salvatore – Cardeto. Inoltre, grazie al riconoscimento dei Reggio Calabria, quale città metropolitana, l’area urbana potrebbe essere allargata e se si dovesse riuscire ad inserire anche Cardeto nell’area urbana della citta metropolitana, il paese usufruirebbe sicuramente di molti benefici, sia come finanziamenti, sia come attenzione a livello di popolazione. 
Quindi l’augurio è che chiunque sarà il futuro sindaco, abbia la sensibilità, l’intelligenza amministrativa, perché si tratta di amministrare la cosa pubblica e non gestire a livello familiare la cosa, di sedersi ad un tavolo e rappresentare quelle che sono le risorse di Cardeto collaborando con la vicina città di Reggio Calabria e chiedere un aiuto all’amministrazione reggina, sia essa di centrodestra che di centrosinistra, per risolvere le diverse problematiche che dovremo affrontare. 

Secondo lei, i cardetesi andranno a votare, oppure il numero di astenuti sarà molto elevato? Perché?

Pietro Fallanca
Secondo me i cardetesi andranno a votare e daranno una grossa risposta all’opinione pubblica, in quanto Cardeto è sempre stato un paese politicizzato e quindi ha dato sempre delle risposte politiche. Nelle diverse tornate elettorali, insomma, il popolo di Cardeto non ha mai manifestato interesse di astensionismo, anche perché andare a votare è un nostro dovere, ma anche un nostro diritto. Quindi i cardetesi, sensibili a questo dovere civico, risponderanno al voto e aspettandosi dai due giovani candidati alla carica di sindaco delle risposte, chiederanno ai candidati il massimo impegno attraverso la partecipazione al voto.

Sebastiano Vadalà
Secondo me i cardetesi andranno a votare, anche se noi abbiamo riscontrato delle obiezioni. Il discorso è semplice: non è che noi andiamo a votare perché sono passati cinque anni e allora è giusto andare a votare. Noi stiamo andando a votare perché prima c’erano delle persone che purtroppo dopo 8 mesi sono andate a casa per una situazione di bilancio. La gente vuole serietà e continuità. Purtroppo nell’amministrazione precedente erano innaturali quelle alleanze, non c’era un progetto politico. Se andiamo a votare è grazie a noi, al nostro progetto, chiaro, limpido, con ragazzi nuovi, con spirito diverso. Noi stiamo facendo un grande lavoro, stiamo spiegando che se vinceremo noi il futuro di Cardeto lo costruiremo insieme. C’è una parte che a Cardeto non vuole andare a votare non per colpa nostra, ma perché prima non c’era la politica. Un comune non si può amministrare senza politica; l’amministrazione deve essere dentro la politica. Noi abbiamo fatto un discorso chiaro, siamo stati perfetti, lineari nella nostra lista, abbiamo cercato di prendere il meglio, abbiamo puntato all’eccellenza. Quindi io penso che Cardeto ha un’opportunità, deve decidere se salire sul treno che sta passando o aspettare altri 2 o 3 anni se dovesse vincere il centrodestra, perché purtroppo non hanno un progetto politico. Per dico a Pietro di lavorare e fare una squadra perché noi l’abbiamo già creata, formando prima la lista e ora facendo politica. Fare politica non vuol dire incontrarsi la sera e fare una lista, la politica si costruisce passo dopo passo.

Che cosa si sente di dire a chi afferma che lei non è presente sul territorio cardetese?

Sebastiano Vadalà
Io sfido chi dice questo. Perché io sono qua quasi tutti i giorni. C’è mia madre, da me lavorano tante ragazze di Cardeto e io amo il paese. È vero che ho la residenza a Reggio, ma che vuol dire, ci sono tante persone che hanno la residenza a Cardeto e non si vedono mai, non si interessano del paese. La presenza si vede, se c’è realmente l’interesse per il paese è cioè quello che stiamo facendo noi, parlare con la gente, capire quali sono i problemi delle persone, girare per capire i problemi di Cardeto nord e sud, cosa pensa realmente la gente della politica. 

Pietro Fallanca
Premesso che Cardeto non offre molte possibilità di lavoro, ognuno di noi è chiamato a vivere la propria vita lavorativa nella vicina città di Reggio Calabria o nei comuni limitrofi. La presenza costante sul territorio del comune da parte mia c’è sempre stata, sia prima del mandato che i cittadini e gli elettori mi hanno affidato (2002 ndr) la prima volta che mi sono candidato alla guida di una lista e sia durante il mandato elettorale quando ho preso parte attivamente alla vita amministrativa. Mi sono proposto più volte per la risoluzione di problemi quali quello della viabilità e in qualche caso della sanità. Ultimamente, mi hanno dato il mandato di consigliere di maggioranza tanto da essere 24 h su 24 h presente sul territorio, affrontando tutte le problematiche che la cittadinanza evidenziava, carenza di acqua, problematiche di protezione civile come incendi. Questo sono cose però doverose per ogni cittadino, non necessitano cioè di un mandato elettorale, per cui io sento di aver fatto solamente il mio dovere. Dal 1 giugno 2008, dopo le dimissioni, ho continuato a svolgere quello che ancora i cittadini mi avevano affidato, ad essere attento alle necessità della nostra comunità. Nel momento in cui si presentavano delle difficoltà ero presente sul territorio e non dico di più, ma due volte al giorno percorrevo la strada Reggio Calabria – Cardeto per essere presente sul territorio. Quindi la mancanza sia essa fisica, morale che partecipativa nella mia comunità per quanto mi riguarda non può essere additata. 

Vuol dire qualcosa al suo “avversario” politico?

Pietro Fallanca
Il mio “avversario” politico come dice lei è un carissimo amico d’infanzia, siamo cresciuti insieme e abbiamo condotto una vita da ragazzi, da giovani, da persone adulte sempre nella massima chiarezza i nostri rapporti. Rapporti che, a prescindere dalla politica, non devono essere nemmeno menzionati, in quanto il forte rapporto tra persone civili, quale quello che ci lega non ci permetterebbe nemmeno di pensare di definirci avversari. Quello che voglio augurare a Sebastiano e che affronteremo questa campagna elettorale nella massima tranquillità, lealtà e nel massimo rispetto reciproco: io nel rispettare le idee di Sebastiano e lui nel rispettare le mie; io nel rispettare quali sono i suoi progetti politici e lui nel rispettare i mei. Non scendere quindi nel personale o in discorsi denigrativi o offensivi. Perché ogni uomo ha la sua dignità che non può essere messa in secondo piano. Fondamentalmente, quindi, siamo entrambi chiamati al rispetto reciproco, per cui da parte mia Sebastiano gode della massima stima e spero che anche lui possa apprezzare la mia lealtà. 

Sebastiano Vadalà
Ha detto tutto Pietro. È un grande amico, non è un avversario personale. Ma in quanto avversario politico ognuno deve cercare di fare la sua parte, di portare avanti le sue idee. Da parte mia non c’è stata una qualche forma di scorrettezza fino a questo momento e non ce ne sarà. È normale che noi abbiamo un progetto diverso. Politicamente non la pensiamo allo stesso modo, personalmente credo che rafforzeremo la nostra amicizia, la stima reciproca, il rispetto che abbiamo l'uno nei confronti dell’altro. Che vinca in migliore! 

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