mercoledì 19 giugno 2013

IL CORAGGIO DI PENSARLA DIVERSAMENTE

Rispettare chi ha opinioni diverse è segno di umiltà ed intelligenza


Una replica circa le polemiche scaturite dall'articolo “Eco-distretto vallata del Gallico, e noi quando?” è sicuramente d’obbligo, non soltanto verso coloro i quali hanno letto e continuano a leggere il giornalino, ma anche per fare un po’ di chiarezza sull'accaduto. 
Riteniamo opportuno, innanzitutto, ricordare come l’idea del giornalino voglia essere uno strumento di dialogo tra le persone, di confronto e scambio di idee, un’opportunità affinché la polemica non sia più fine a se stessa, ma diventi funzionale al raggiungimento di un obiettivo comune, quale il benessere del paese di Cardeto e dei suoi abitanti.
Detto ciò ci appare alquanto discutibile come una semplice differenza di vedute sia stata travisata in un modo piuttosto banale. Le perplessità avanzate volevano essere semplicemente un invito affinché questa volta fossero i fatti ad avere la meglio sulle parole. L’attacco rivolto nei confronti della nostra associazione, non può avere alcun fondamento per dei motivi tanto semplici quanto logici: 1) l’associazione ha da subito dichiarato la sua disponibilità per intraprendere una collaborazione; 2) non tutti avevano effettivamente ben capito, in quella famosa riunione, quelli che erano i contenuti, gli obiettivi, il fine stesso del cambiamento della natura della cooperativa. Ma delle volte avere tante cose da dire comporta il rischio di non riuscire ad ascoltare gli altri. 
Le buone intenzioni, i nobili obiettivi, le opportunità di crescita per una comunità, erano stati in qualche modo messi da parte a causa di una discussione, che sfuggita di mano, ha travisato quanto appena detto. Ecco perché abbiamo ritenuto utile mettervi a conoscenza di come era apparso quell'incontro agli occhi di molti dei presenti. Il nostro voleva essere un semplice invito a concretizzare un’opportunità di rinascita per Cardeto. Abbiamo assistito molte volte a quella partecipazione di massa che spesso poi si traduce in abbandono ogni qual volta diventa necessario assumersi delle responsabilità o semplicemente iniziare a lavorare. L’euforia che si riscontra in ogni nuova iniziativa che si intraprende nel nostro paese, spesso, poi, rischia di trascinare nell'incompiuto ottime intenzioni. 
La nostra era una critica costruttiva, scaturita da quello che dovrebbe essere un semplice e naturale confronto, fondamentale, quest’ultimo, per sviluppare quel sentimento di comunione di intenti e di collaborazione che abbiamo sempre cercato di sviluppare. Il fatto che noi siamo stati fraintesi, in un modo abbastanza banale, ci porta a farci e a fare a tutti voi delle domande: abbiamo forse mai dimostrato qualche segno di chiusura nei vostri confronti? Perché non vi è stata una lettura limpida e onesta della critica che si riscontrava in quell'articolo? Preconcetti e pregiudizi, hanno, forse,  avuto la meglio? 

Nel rinnovare la nostra disponibilità a collaborare con voi e con tutte le realtà presenti sul territorio ,vogliamo ricordare, prima di tutto a noi stessi, quanto detto dall'evangelista Luca: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello”. 

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