di ANTONINO FOTIA

Abbiamo, quindi, organizzato un incontro con il responsabile dell'unità di Business Movimento che si occupa della gestione delle attività correlate all'erogazione del servizio, ing. Domenico Iannò. Al quale sono stati esposti alcuni quesiti in merito alla condizione in cui si trovano a viaggiare i nostri pendolari.
Vorremmo sapere come mai le vetture che viaggiano sulla nostra linea presentano sistematicamente guasti anche di una certa entità, e come mai la corsa degli studenti viene ripetutamente saltata.
Il problema non è solo sulla corsa di Cardeto. C’è tutta una serie di problematiche, anche su corse urbane, dovute alla mancanza di mezzi. La carenza di liquidità e un debito abbastanza consistente, di circa 26 milioni di euro, non ci permette, molte volte, neanche di provvedere alla riparazione dei mezzi, che quindi rimangono fermi. Stiamo facendo il massimo sforzo per cercare di ripristinare tutto il possibile in base alle risorse disponibili. Il trasporto pubblico oggi attraversa una crisi per la mancanza di liquidità dovuta ai tagli dallo Stato dalle regioni, cosicchè le aziende non riescono ad affrontare tutte le spese di gestione e manutenzione. Noi viviamo di contributi pubblici, con le sole tariffe ci si paga a malapena il 35% delle spese totali. Quindi se la contribuzione pubblica arriva in ritardo, non arriva o è datata, noi non possiamo fare ben poco. Già dallo scorso anno sono stati effettuati tagli a livello regionale su una serie di corse che non avevano più finanziamenti. Nonostante ciò, noi abbiamo cercato di mantenere le linee extraurbane vale a dire Cardeto e Gambarie.
Proprio nell’ottica di risparmio, sulla stessa linea di Cardeto, a meno dei 3 km, si sovrappone la linea del 126. Visto lo spreco di risorse e il debito da lei descritto non si può intervenire in tal senso e fare una “fusione delle due corse”, permettendo al 126 di arrivare fino a Cardeto?
Vi è un problema normativo legato al fatto che una linea urbana è quella che inizia e finisce all’interno del territorio comunale. Quindi anche se ci sono 100 m di distanza per arrivare in un altro comune si deve fare un servizio differente, un servizio extraurbano. La Regione Calabria ha emanato un decreto che sta cercando di superare questi confini, facendo un bacino urbano più allargato, che dovrebbe estendersi da Villa San Giovanni-Campo Calabro fino a Motta San Giovanni compreso Cardeto e le zone di Santo Stefano-Gambarie. Quindi, una volta, applicato il decreto e definito un bacino più ampio rispetto a quello attuale, il problema potrebbe essere risolto. Per cui la linea potrà essere benissimo traslata. E di conseguenza potremo fare delle linee migliori.
Giusto per far capire che questo è un problema diffuso, si pensi ad esempio che giunti a Catona, al Kalura per intenderci, non possiamo estendere il servizio fino alla stazione Villa San Giovanni, che dista soli 2 km ed è un punto ancora più attrattivo rispetto a Cardeto stesso.
Altra questione i biglietti: tutti gli utenti lamentano il fatto che non è facile riuscire a trovarne, e in particolare se comprati sull’autovettura il prezzo risulta incrementato di circa tre volte il prezzo originario. E’ normale una situazione del genere? Non è un disincentivo a fare il biglietto?
Assolutamente no, queste sono delle scusanti. Intanto alle rivendite, ai tabacchini, ai vari negozi, noi proponiamo di fare da rivendita autorizzata, dando anche un agio in funzione dei biglietti venduti, e se c’è un posto più distante ci si può mettere d’accordo e non dover pagare il blocco dei biglietti in anticipo. Però nulla vieta, di tenerne due tre nel portafogli. Noi spesso facciamo dei controlli sulle linee e troviamo gente senza biglietto né abbonamenti.
In tanti non vogliono pagare il servizio perché le vetture non sono adeguate. Basta pensare al fatto che nelle giornate piovose, sono presenti sostanziose infiltrazioni d’acqua.
C’è evasione sulle altre linee, molte volte si cerca di bypassare il problema con scuse più svariate.
Ma i problemi sono reali.
Ripeto, anche quando non c’era nessun problema alle vetture, ai controlli la gente era puntualmente sprovvista di biglietto. Si tenga presente che noi dobbiamo dare i livelli di traffico, se la linea non viaggia con un certo numero di utenti e biglietti venduti, la linea diventa improduttiva. Non so se è chiaro. Abbiamo detto che la linea si sostiene dai biglietti e sia dai contributi, ma se dai biglietti non si ricava nemmeno il 20 % la linea è improduttiva e quindi si dovranno fare le dovute considerazioni. Insomma se c’è evasione la linea risulta non utilizzata e quindi inutile per cui subirà ulteriori tagli di corse. Ad ogni modo, una cosa che abbiamo fatto e a cui non è stato dato rilievo assieme all'amministrazione comunale è stata l’integrazione tariffaria su Cardeto cosicché con un unico biglietto o abbonamento si ha la copertura anche sulle linee urbane.
Ma quindi perché non si provvede ad attenuare l’evasione magari facendo comprare direttamente e obbligatoriamente il biglietto a bordo come avveniva negli anni passati.
Non è cosi. Se l’autista deve guidare, e poi si deve preoccupare di pagarsi e dare il resto, il viaggio diventa insostenibile. Se uno si alza alle 5 e mezza per prende il pullman alle 6 non può arrivare alle 8. Non bisogna vedere solo dal lato utente, guardiamo anche dal lato azienda. L’altra volta, per esempio, a seguito di un verbale un signore si è giustificato dicendo che lui il biglietto lo fa giornalmente. Ma facciamoci due conti un biglietto costa circa due euro al giorno al giorno (A/R) per 25 giorni sono 50 euro mentre l’abbonamento costa solo 30, in sostanza se io viaggio sistematicamente devo avere l’abbonamento.
Ma se io pago l’abbonamento devo avere un servizio adeguato.
Il problema dell’evasione c’è sempre stato e non si riferisce solo a quest’anno. Bisogna capire che quando un cittadino sceglie di utilizzare un mezzo pubblico deve pagare, se poi il mezzo non è in condizione si ha tutto il diritto di lamentarsi, scrivere o rivendicare mezzi nuovi. Sono state avanzate richieste per ottenere nuove autovetture. Ad ogni modo, sulla strada Cardeto-Reggio il mezzo si consuma più velocemente e ha bisogno di molta manutenzione, però ripeto bisogna guardare da tutti e due i lati la problematica.
Un ultima questione. In molti gradirebbero un’organizzazione differente degli orari e magari avere delle corse anche la domenica.
Si sta già lavorando. Ne abbiamo parlato tante volte con il Sindaco, abbiamo fatto presente la cosa attraverso una lettera a chi di competenza in modo tale che anche i vertici della Regione Calabria siano al corrente di questa situazione. Stiamo quindi cercando di risolvere il problema nella modalità prima esplicata (ampiamento dei bacini di traffico ndr), la stessa cosa vale per il servizio festivo. Al momento in tutta la Regione Calabria non ci sono servizi extraurbani la domenica o i festivi. Esistono solo a Gambarie perché è considerata come meta turistica.
Ancora una volta siamo di fronte ad una burocrazia che non solo limita l’attuazione di immediate soluzioni, ma continua a perseverare nello spreco di risorse. Soluzioni apparentemente scontate e semplici si complicano in un mare di regole e regolamenti. Nell'attesa che vangano superati questi ostacoli, l’associazione si sta impegnando per organizzare un incontro con i pendolari in modo da tale da proporre, se necessaria e condivisa, una nuova riorganizzazione degli orari delle corse, da sottoporre all'attenzione degli organi competenti, come suggeritoci dall'ingegnere Iannò.
Ad ogni modo, ad intervista conclusa ci è stato segnalato che molte sono state le risorse destinate alla sistemazione delle vetture ripetutamente oggetto di atti di vandalismo (addirittura si è parlato di sedili lanciati fuori dai finestrini). Di certo non una buona pubblicità per noi. Io credo non si può far della colpa di pochi la colpa di tutti. Isoliamo e sensibilizziamo ad un comportamento più adeguato chi ancora non ha capito, che il danno arrecato alla comunità è un danno verso noi stessi.
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