L'associazione culturale giovani cardetesi ricorda le vittime della mafia.
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola".
A pochi giorni dall'anniversario della strage di Capaci, l'Associazione As.Cul.Gi.Car. ha organizzato la conferenza commemorativa delle vittime della mafia " NOI NON DIMENTICHIAMO", nella quale sono intervenuti la dott.ssa Adriana Musella, Presidente del Coordinamento Antimafia "Riferimenti" e Aldo Pecora, fondatore del Movimento Antimafia "E Adesso Ammazzateci Tutti. I due relatori hanno subito conquistato il nostro uditorio che è rimasto affascinato dalla garbata e squisita gentilezza della dott.ssa Musella e dalla vena ironica, ma profondamente incisiva di Aldo Pecora.


La dott.ssa Musella, con la sua toccante testimonianza, ha ribadito la necessità di mantenere vivo il ricordo delle vittime della mafia, sopratutto di quelle che non vengono mai ricordate e che, al pari di altri, si sono schierate dalla parte della giustizia. Ci ha colpito profondamente la forza di questa donna che, con grande amarezza, ha parlato dell'inefficienza dello Stato nel dare un valido appoggio alla sua famiglia. La dott.ssa Musella, nel valorizzare l'iniziativa promossa da As.Cul.Gi.Car. ha fatto presente l'importanza di parlare ai giovani, incitandoli a costruire un mondo migliore. Questo è il messaggio che ci ha lasciato e noi siamo pronti ad accoglierlo e a metterlo in pratica, perchè crediamo che nel nostro piccolo possiamo contribuire a rendere migliore il nostro domani: già abbiamo fatto un piccolo passo e questa conferenza ne è la testimonianza. "Dobbiamo scegliere da che parte stare", ha affermato Aldo Pecora, "se dalla parte degli onesti o da quella dei disonesti" e ha sottolineato l'importanza dell'informazione , sopratutto tra i giovani. E riprendendo una frase di Rita Atria, "dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia", ha sostenuto la necessità e il dovere di eliminare tutti quegli atteggiamenti incuranti delle regole che non fanno altro che alimentare una cultura sbagliata. Citando i grandi uomini illustri, a cui la nostra Calabria ha dato i natali, da Gioacchino da Fiore a Tommaso Campanella a Corrado Alvaro, Aldo Pecora ha sottolineato il cammino retrogrado intrapreso dalla Calabria che, invece di continuare a svilupparsi sulla scia della grande cultura, ha subito un processo di degradazione. "Ad andarsene sono sempre i migliori" ha continuato, con una nota di amarezza, Aldo Pecora, mettendo in evidenza le grandi carenze di cui soffre la nostra regione e che sono ancor più visibili nei piccoli paesi.
E' per questo ceh noi dobbiamo sentirci chiamati in causa e lottare per restituire prestigio e giustizia alla nostra terra. E' questa la sfida che i relatori hanno lanciato a noi giovani durante la conferenza e noi ci impegniamo ad accoglierla e ad agire, grazie anche al loro aiuto.
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