E’ ormai noto a tutti che nel nostro paese sono nate delle interessanti realtà dal punto di vista sociale: dall’Associazione Grecanica, alla Pro Loco, dalla Croce Rossa, all’Associazione Zampognari, senza dimenticare l’Associazione Culturale Giovani Cardetesi che proprio in questi giorni festeggia il suo primo anno di attività. Chi in maniera più concreta e chi meno, tutte queste coinvolgenti realtà hanno caratterizzato questo anno sociale cardetese e al tempo stesso tutti i cittadini hanno sviluppato una propria opinione su quanto accaduto nel paese. Ci sono quelli che apprezzano e sono entusiasti di tutto ciò, quelli che si chiedono il perché tanti anni fa loro non sono mai riusciti a realizzare una Pro Loco a Cardeto, quelli che sono e rimarranno sempre diffidenti nei confronti di tutto questo. E poi ci sono loro, quelli che in ogni attività ed in ogni iniziativa, non possono fare a meno di criticare, di rintracciare un pizzico di influenza da parte della politica in tutto ciò. Ora se questo sia successo, se la politica effettivamente faccia parte di queste realtà, ai posteri l’ardua sentenza.
Ma, che significato hanno queste Associazioni all’interno del paese? Beh, sicuramente il fatto che, soprattutto giovani, ma anche uomini e donne, si preoccupino del futuro e anche del presente di Cardeto, dimostra come stia tornando ad esserci un senso di responsabilità civile e sociale che particolarmente nei giovani non si riscontrava più. Mettersi in gioco, rischiare, riuscire a confrontarsi apertamente con tutti, impegnarsi per la propria terra sono solo alcune delle caratteristiche che associano queste realtà presenti a Cardeto. Il confronto, lo scambio di idee rappresentano la base di una Associazione, intesa come una grande famiglia, quella famiglia che Aristotele definiva come “L’associazione istituita dalla natura per provvedere alle necessità dell’uomo”. In tal senso, queste realtà associazionistiche rappresentano uno strumento, ma soprattutto la volontà di cambiamento della popolazione cardetese.
Ma, se analizziamo con occhio più critico, appare con particolare evidenza come non vi sia una trasparente e leale collaborazione-comunicazione tra le varie parti. Sembra una competizione, una lotta per dimostrare agli altri la propria superiorità, la propria “voglia” di voler essere sempre più avanti. E pure alla base di queste esperienze vi è sicuramente l’interesse da parte di tutti di fare qualcosa di nuovo, di interagire con la popolazione, di (ri)-costruire Cardeto, ma delle volte sembra che tutto questo non conti, non abbia alcuna importanza. (Forse questa è propria una delle caratteristiche del popolo cardetese!!!!!!!)
Momenti di divertimento, occasioni di accrescimento culturale, possibilità di confronto, riscoperta di tradizioni che un tempo animavano il paese, sono tutti dei meriti che vanno riconosciuti alle Associazioni cardetesi, ma siamo davvero sicuri che il vero significato di “Associazione” sia questo? Certo, siamo tutti soddisfatti di quanto è accaduto a Cardeto fino ad ora, ma delle volte il merito viene offuscato da atteggiamenti che ancora oggi molti non riescono a capire. Ci sono quelli che considerano “inesperti” gli altri, quelli che non vogliono collaborare, magari solo perché qualcuno gli è antipatico, quelli che preferiscono “andare da soli”. Questa, non dovrebbe (l’uso del condizionale è d’obbligo, perché il significato di Associazione potrebbe variare da persona a persona) essere una mentalità da assumere nel momento in cui, si inizia a costruire un qualcosa per il paese, ma soprattutto non dovrebbe nemmeno fare parte degli atteggiamenti di chi intende promuovere dei progetti, idee ecc ecc.. magari indirizzati a coinvolgere quanto più possibile la popolazione tutta.
Nella speranza che finalmente qualcosa cambi davvero, colgo l’occasione per rivolgere all’As.Cul.Gi.Car. i miei auguri per il suo primo anno di attività a Cardeto.
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